Il progetto Molo73 nasce nel 2011: un vecchio rudere completamente da ristrutturare, ridefinito con cura e meticolosa attenzione. Ampie sale sobrie ma eleganti, permettono di essere in equilibrio e apprezzare le tonalità dei sapori presentati.
Il progetto Molo73 nasce nel 2011: un vecchio rudere completamente da ristrutturare, ridefinito con cura e meticolosa attenzione. Ampie sale sobrie ma eleganti, permettono di essere in equilibrio e apprezzare le tonalità dei sapori presentati.
Due soci, una cronaca continua di successi, nessuna insegna. Potrebbe essere riassunta così la storia del Molo73.
Riccardo Agresti e Emanuele Sabatini hanno modificato i confini naturali del litorale toscano: il mare arriva ad Empoli almeno idealmente, non c’è alcun dubbio. Soci dal 2008, prima gestivano l’accoglienza in una grande cantina cooperativa di vino. Lì si conobbero, lì capirono di essere bravi e probabilmente capaci di imprese più ambiziose.
Un ristorante alle porte di Empoli, non lontano da Firenze, in un crocevia di passaggio autostradale: il Molo73 è quello che non ti aspetti, nascosto, quasi timoroso, si svela all’improvviso in tutta la sua scintillante architettura.
Il Molo73 lo conoscono tutti: mare, aria iodata, prelibatezze del pescato vivono qui realmente, nonostante la costa tirrenica disti ancora 70 km.
In cucina c’è Emanuele, per sempre Chef che dialoga con il mare in maniera semplice e convincente: materia prima di altissima qualità, lucidità nelle cotture e attenzione alla presentazione, il gusto al centro di ogni proposta.
In sala Riccardo, a gestire il “traffico” e ammaliare clienti anche con la carta dei vini sontuosa, a partire dalla ricchissima selezione di Champagne.